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Normativa sulle telecamere di videosorveglianza

Installare un sistema di videosorveglianza in casa, sul luogo di lavoro, nelle aree produttive, negli esercizi commerciali è una delle richieste più frequenti per aumentare la sicurezza da parte di privati, aziende e enti pubblici. La caratteristica che fa la differenza è l’integrazione del sistema di videosorveglianza con una centrale operativa autorizzata o con le forze di polizia.

A questo punto i dubbi sulla normativa da applicare per rendere l’impianto conforme alla legge soprattutto in termini di privacy, tutela dei dati personali e legittimità delle riprese, sono molti.

La soluzione migliore è contattare direttamente chi fa questo per mestiere: istituti di vigilanza privata e installatori autorizzati, che sapranno guidarvi attraverso obblighi e adempimenti per evitare di incorrere in violazioni e sanzioni.

A scopo informativo, e senza pretendere di essere esaustivi in materia, abbiamo raccolto una serie di domande frequenti (faq) che ci vengono poste per provare a fare un po’ di chiarezza in merito.

Quando è possibile installare telecamere di videosorveglianza?

I presupposti e le finalità per l’installazione di impianti di videosorveglianza sono il frutto del bilanciamento tra i diritti dei cittadini di circolare liberamente senza subire violazioni alla propria privacy, e degli stessi in termini di sicurezza e prevenzione dei reati.

Pertanto è possibile installare un sistema di videosorveglianza quando:

  • Sono rispettati gli obblighi di legge (liceità): divieto di intercettazione delle conversazioni e rispetto della normativa sulla privacy, oppure se vi è necessità, raccolta di un consenso informato espresso (non per tacito assenso).
  • Le riprese sono effettuate esclusivamente per fini personali come la sicurezza e difesa del patrimonio (non si può perseguire privatamente il fine della sicurezza pubblica, che spetta invece alle autorità preposte), in maniera proporzionale alla necessità (evitando riprese invasive non necessarie).

Che differenza c’è tra telecamere per la sicurezza pubblica e ad uso privato?

Il fine della sicurezza pubblica è consentito solo alle autorità giudiziarie e amministrative per il controllo del territorio e la prevenzione dei reati (Polizia e Comuni per la sicurezza urbana), che quindi possono installare telecamere nei luoghi pubblici.

Le telecamere ad uso personale (privato) invece possono essere installate solo nei luoghi privati (es. abitazioni) e devono sottostare a normative diverse a seconda che le riprese siano ad uso esclusivo o inviate a terzi.

Tuttavia, tramite accordi con tali enti si possono installare telecamere private che riprendono aree pubbliche, a patto che vi sia un’autorizzazione formale e che l’uso delle riprese sia destinato esclusivamente alla Polizia e al Comune per motivi di sicurezza.

A quale normativa devo attenermi per installare le telecamere nella mia abitazione?

L’installazione di telecamere all’interno della propria abitazione con finalità di sicurezza dell’edificio e delle persone che ci vivono, non implica il trattamento dei dati personali, a patto che le riprese non siano inviate a terzi (ad eccezione delle forze di Polizia).

Se in casa ci sono lavoratori quali baby sitter, badanti e domestici, non si possono usare le telecamere per controllare il loro operato, in tal caso si applica la normativa sulle riprese sul posto di lavoro. Pertanto bisogna informare i lavoratori della presenza delle telecamere, usi e finalità delle riprese (informativa scritta).

Come installare telecamere negli spazi esterni e condominiali?

Per proteggere la propria abitazione, è consigliabile installare telecamere di videosorveglianza anche sul perimetro esterno e nei punti di accesso all’edificio. Per evitare di infrangere la legge, è bene:

  • Evitare di riprendere spazi pubblici, strade, aree condominiali, accessi e proprietà del vicinato;
  • Impostare l’angolatura delle telecamere in maniera che i soggetti ripresi in via accidentale non siano riconoscibili;
  • Non diffondere dati a terzi.

Se si rispettano questi requisiti, non sono necessari requisiti particolari per procedere all’installazione.

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Riprese del perimetro e dei punti d’accesso all’abitazione.

Cosa prevede la legge per le telecamere negli esercizi commerciali?

Negli esercizi commerciali è obbligatorio esporre un cartello che avvisi i cittadini della presenza di telecamere per fini di sicurezza e l’eventuale invio delle riprese alle forze di Polizia o a Istituti di Vigilanza Privata.

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cartelli per segnalare la presenza di telecamere. Fonte Garanteprivacy.it

Il fine della sicurezza impone la non diffusione dei dati e delle riprese, per cui, se sono presenti monitor adibiti al controllo, questi devono essere riservati, non visibili dal pubblico e monitorati solo da personale addetto.

Cosa prevede la normativa per le telecamere sul posto di lavoro?

Si possono installare telecamere sul posto di lavoro, purché queste non abbiano la finalità di controllo sull’attività dei lavoratori. Il fine ammesso è sempre la sicurezza dei beni e delle persone che si trovano all’interno dell’edificio o dell’area produttiva.

È obbligatoria l’informativa tramite cartelli circa la presenza delle telecamere, gli usi e le finalità. Tuttavia esistono requisiti specifici e una normativa ad hoc da applicare. Vedi DECRETO LEGISLATIVO 14 settembre 2015, n. 151.

Quanto tempo si possono conservare le riprese?

Le riprese fatte per uso personale con il fine della sicurezza (riprese interne all’abitazione), non hanno specifici obblighi di durata (resta fondamentale la non divulgazione e la registrazione su supporti sicuri).

Per il resto la normativa prevede tempi diversi a seconda di circostanze specifiche o necessità investigative: fino a 24h, fino a 7 giorni o anche più.

Quale è la normativa per i sistemi di videosorveglianza integrata?

I sistemi di videosorveglianza integrata sono quelli in cui diversi soggetti (pubblici e privati) ricorrono a sistemi centralizzati, forniti da remoto e talvolta rendendo disponibili le riprese alle forze di polizia. È il caso degli istituti di vigilanza privata. Fonte: Garante Privacy – Provvedimento in materia di videosorveglianza – 8 aprile 2010 [1712680] – punto 4.6.

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Personale addetto al monitoraggio del sistema di videosorveglianza integrato.

Quali autorizzazioni devono avere l’installatore e l’istituto di vigilanza privato?

L’Istituto di vigilanza privata agisce su autorizzazione del Prefetto, inoltre deve rispettare specifiche normative e misure di sicurezza circa l’acquisizione, conservazione e operazioni sulle immagini registrate.

L’installatore dell’impianto di videosorveglianza deve rilasciare la certificazione di conformità dell’impianto e operare secondo gli obblighi previsti dalla legge in termini di installazione interna agli edifici, o negli spazi di lavoro, etc.

Di seguito il D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 che disciplina l’attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.

A chi posso rivolgermi per un sistema di videosorveglianza integrato a Roma?

Per avere informazioni circa la normativa da applicare nel tuo caso specifico, puoi rivolgerti a New Master Police, operiamo sul territorio di Roma da quasi 20 anni. Possiamo dipanare ogni dubbio circa la normativa sul servizio di videosorveglianza da applicare al tuo caso specifico, gli obblighi e le caratteristiche per rendere il tuo sistema di sicurezza adeguato a raccogliere le registrazioni, trasmetterle alla nostra centrale operativa e alle forze di Polizia.

Inoltre, grazie ai nostri sistemi di archiviazione sicura, non dovrai preoccuparti del rischio di uso illecito delle tue immagini, del rispetto dei termini di conservazione e dei tanti cavilli burocratici.

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